Le funzioni della BCE (Banca Centrale Europea)
Ecco gli strumenti con i quali la BCE sta affrontando la crisi finanziaria globale
In un momento di grande turbolenza finanziaria com’è quello attuale è importante capire cosa fa la Banca Centrale Europea per tenere sotto controllo i flussi finanziari, ormai allo sbando in tutto il mondo. Vedremo che la sua è una funzione fondamentale per l’economia europea, senza la quale le crisi sarebbero ancor più gravi.
Premettiamo però alla spiegazione dei delicati compiti della BCE una doverosa precisazione.
I media in questo periodo stanno contribuendo involontariamente, con inopportune e spesso errate valutazioni, ad alimentare il panico tra i risparmiatori. Parlano di crisi bancarie e fallimenti, avvertendo poi che non c’è comunque alcun rischio a motivo dell’esistenza dei fondi interbancari di garanzia dei depositanti.
In realtà questa è una comunicazione falsa e ingiustificatamente allarmistica, perché anziché parlare dei rimedi italiani alla crisi dei mercati finanziari, dovrebbero dire che questa crisi in Italia non ci sarà mai, per la semplice constatazione che le banche nazionali non si sono impelagate irrimediabilmente in strumenti speculativi come negli altri Paesi.
Invece, il messaggio (sbagliato) implicitamente trasmesso dai maggiori media, quando parlano di rimedi istituzionali al fallimento degli entri creditizi, è che anche in Italia potrebbe accadere quello che è successo al di fuori dei nostri confini: è come iniettare l’antidoto prima del morso della vipera.
Questo è il messaggio corretto: in Italia non c’è rischio di fallimenti bancari!
Adesso una rapida sintesi delle funzioni cui è deputata la BCE
Scopo e compiti della BCE
L’obiettivo principale della BCE è il mantenimento della stabilità dei prezzi.
Così recita l’art. 105 del Trattato di Maastricht, la cui formulazione ha nondimeno attirata qualche giusta critica, a causa del fatto che il perseguimento da parte dell’autorità monetaria centrale della sola riduzione dell’inflazione ha nella società contemporanea, ormai globalizzata, una portata estremamente limitata, se non viene associato all’altro strategico obiettivo del pieno impiego delle risorse.
Obiettivi intermedi
Il raggiungimento del suddetto risultato di stabilità dei prezzi, all’interno dell’unione, è stato esplicitato dal Consiglio direttivo della BCE attraverso due obiettivi intermedi: la definizione quantitativa del concetto di “stabilità dei prezzi” e l’individuazione del valore di moneta cui fare riferimento per attuare i provvedimenti di natura finanziaria.
Il primo obiettivo intermedio è stato definito fissando al 2% l’aumento massimo, sui 12 mesi, dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC).
Il secondo ha avuto la sua esplicitazione con la scelta dell’aggregato M3 quale valore di riferimento per la politica monetaria. Aggregato che comprende il circolante, i depositi, le quote di fondi di investimento monetario e i titoli di debito emessi dalle Istituzioni riconosciute.
Strumenti – il TUR
Tra gli strumenti a disposizione della BCE, oltre le operazioni di mercato aperto, il più importante è senz’altro quello di fissazione del TUR, tasso di riferimento interbancario.
Il TUR è l’erede di quel Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) che la Banca d’Italia utilizzava (fino al 31 dicembre 1998) per concedere prestiti alle banche. Per cui, attraverso il meccanismo dei finanziamenti al sistema bancario, la Banca centrale italiana (così come le altre Banche centrali europee) poteva spingere la struttura dei tassi di interesse verso il basso (politica monetaria espansiva) o verso l’alto (restrittiva).
Successivamente il TUS è stato sostituito dal TUR, pur continuando quest’ultimo ad essere fissato da Bankitalia, sulla base del tasso determinato periodicamente dal Consiglio direttivo della BCE.
Dal primo gennaio 2004 il TUR è passato ufficialmente alla Banca Centrale Europea, la quale lo decide secondo le esigenze della politica monetaria dell’area euro e tenendo presente l’obiettivo principale ad essa demandato: il mantenimento della stabilità dei prezzi.
Attraverso il TUR la BCE ha il potere di convogliare i tassi verso la direzione desiderata, in quanto tutta la struttura europea dei tassi di interesse fa riferimento al TUR della Banca Centrale Europea.
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