Pensione: quando ci si potrà andare
Guida pratica e programma per il calcolo dell’età di pensionamento

da | 22 Giu 2010 | Società | 1 commento

Le nuove regole per il pensionamento sono il solito pastrocchio all’italiana: un groviglio di tante normative diverse, in cui non ci si capisce assolutamente niente.

E’ per questo che Studiamo.it ha studiato l’intera e corposa legislazione sulle pensioni, allo scopo di semplificare il più possibile, per i suoi lettori, la comprensione dei requisiti indispensabili per andare in pensione.

Ciò nella speranza di far capire a tutti  quello che è lo stato di fatto in materia previdenziale, la cui complessità deriva soprattutto dal fatto che essa è il frutto, attualmente, di ben 4 insiemi di norme:

  1. la vecchia disciplina, che prevede sostanzialmente 2 tipi di pensione (di vecchiaia e di anzianità)
  2. le nuove disposizioni sulle finestre di uscita, in cui viene costituita un’unica finestra “scorrevole”
  3. le nuove norme sull’uscita posticipata delle donne dipendenti della pubblica amministrazione
  4. le nuove e future regole sul pensionamento agganciato alla misteriosa (ed imprevedibile) aspettativa di vita

Nella tabella seguente, da stampare e tenere sempre in tasca, la sintesi dei requisiti per la pensione, risultante dalla convergenza delle suddette normative.

Tutti i requisiti per la PENSIONE

Vecchiaia

 

età

contributi minimi

dal 2011 finestra scorrevole

privato

uomini

65

Se assicurati al 31.12.95= 20 anni

più 13 mesi per i privati

più 19 mesi per gli autonomi

donne

60

pubblico

uomini

65

Se non assicurati al 31.12.95 = 5 anni

donne

fino al 31.12.2011

61

dal 2012

65

dal 2015

l’età calcolata come sopra + un ulteriore periodo per l’adeguamento automatico triennale all’aspettativa di vita (si parte con + 3 mesi)

Anzianità

40 anni di contributi (di cui almeno 35 effettivi)

dipendenti

più 13 mesi

autonomi

più 19 mesi

alternativamente:

 

quota (età + contr.)

età minima

contributi minimi

più 13 mesi

dipendenti

al 31.12.2010

95

59

35 anni

al 31.12.2012

96

60

35 anni

dal 2013

97

61

35 anni

dal 2015

l’età calcolata come sopra + un ulteriore periodo per l’adeguamento automatico triennale all’aspettativa di vita (si parte con + 3 mesi)

autonomi

al 31.12.2010

96

60

35 anni

più 19 mesi

al 31.12.2012

97

61

35 anni

dal 2013

98

62

35 anni

dal 2015

l’età calcolata come sopra + un ulteriore periodo per l’adeguamento automatico triennale all’aspettativa di vita (si parte con + 3 mesi)

Abbiamo sviluppato una formula per il calcolo dell’età da cui parte il diritto alla pensione di anzianità, valida per i dipendenti che maturano i necessari requisiti dopo l’anno 2013 e che non hanno avuto interruzioni nel versamento dei contributi dall’inizio della vita lavorativa.

La formula tiene conto del ritardo nell’uscita dal lavoro per la presenza della nuova finestra “scorrevole”.

Ecco la formula per il calcolo dell’età pensionabile di anzianità, una volta rispettati il minimo d’età e di contribuzione:

Età pensionabile = {[97 + (anno in cui si è iniziato a lavorare – anno di nascita)] / 2} + 1

(per gli autonomi 97 va sostituito con 98 e l’1 finale con 1,5)

Quello che viene lo si deve confrontare con gli eventuali più favorevoli 40 anni di contributi versati e con l’eventuale previo raggiungimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia (generalmente 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, tranne quelle in servizio presso la pubblica amm.zione che dal 2012 vanno in pensione a 65 anni come gli uomini).

Infine, dal 2015 la formula si arricchisce di un nuovo addendo: + X

dove X corrisponde alla frazione d’anno (numero di mesi) calcolata in funzione dell’aspettativa di vita accertata periodicamente dall’Istat.

Quindi il valore concreto di X lo conosce, per ora, solo Dio.

Non ci resta che augurarvi buona pensione! 😉

1 commento

  1. Emilio

    Grazie

    Rispondi

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