Le nuove regole per il pensionamento sono il solito pastrocchio all’italiana: un groviglio di tante normative diverse, in cui non ci si capisce assolutamente niente.
E’ per questo che Studiamo.it ha studiato l’intera e corposa legislazione sulle pensioni, allo scopo di semplificare il più possibile, per i suoi lettori, la comprensione dei requisiti indispensabili per andare in pensione.
Ciò nella speranza di far capire a tutti quello che è lo stato di fatto in materia previdenziale, la cui complessità deriva soprattutto dal fatto che essa è il frutto, attualmente, di ben 4 insiemi di norme:
- la vecchia disciplina, che prevede sostanzialmente 2 tipi di pensione (di vecchiaia e di anzianità)
- le nuove disposizioni sulle finestre di uscita, in cui viene costituita un’unica finestra “scorrevole”
- le nuove norme sull’uscita posticipata delle donne dipendenti della pubblica amministrazione
- le nuove e future regole sul pensionamento agganciato alla misteriosa (ed imprevedibile) aspettativa di vita
Nella tabella seguente, da stampare e tenere sempre in tasca, la sintesi dei requisiti per la pensione, risultante dalla convergenza delle suddette normative.
Tutti i requisiti per la PENSIONE |
||||||
Vecchiaia |
|
età |
contributi minimi |
dal 2011 finestra scorrevole |
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privato |
uomini |
65 |
Se assicurati al 31.12.95= 20 anni |
più 13 mesi per i privati più 19 mesi per gli autonomi |
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donne |
60 |
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pubblico |
uomini |
65 |
Se non assicurati al 31.12.95 = 5 anni |
|||
donne |
fino al 31.12.2011 |
61 |
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dal 2012 |
65 |
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dal 2015 |
l’età calcolata come sopra + un ulteriore periodo per l’adeguamento automatico triennale all’aspettativa di vita (si parte con + 3 mesi) |
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Anzianità |
40 anni di contributi (di cui almeno 35 effettivi) |
dipendenti |
più 13 mesi |
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autonomi |
più 19 mesi |
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alternativamente: |
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quota (età + contr.) |
età minima |
contributi minimi |
più 13 mesi |
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dipendenti |
al 31.12.2010 |
95 |
59 |
35 anni |
||
al 31.12.2012 |
96 |
60 |
35 anni |
|||
dal 2013 |
97 |
61 |
35 anni |
|||
dal 2015 |
l’età calcolata come sopra + un ulteriore periodo per l’adeguamento automatico triennale all’aspettativa di vita (si parte con + 3 mesi) |
|||||
autonomi |
al 31.12.2010 |
96 |
60 |
35 anni |
più 19 mesi |
|
al 31.12.2012 |
97 |
61 |
35 anni |
|||
dal 2013 |
98 |
62 |
35 anni |
|||
dal 2015 |
l’età calcolata come sopra + un ulteriore periodo per l’adeguamento automatico triennale all’aspettativa di vita (si parte con + 3 mesi) |
Abbiamo sviluppato una formula per il calcolo dell’età da cui parte il diritto alla pensione di anzianità, valida per i dipendenti che maturano i necessari requisiti dopo l’anno 2013 e che non hanno avuto interruzioni nel versamento dei contributi dall’inizio della vita lavorativa.
La formula tiene conto del ritardo nell’uscita dal lavoro per la presenza della nuova finestra “scorrevole”.
Ecco la formula per il calcolo dell’età pensionabile di anzianità, una volta rispettati il minimo d’età e di contribuzione:
Età pensionabile = {[97 + (anno in cui si è iniziato a lavorare – anno di nascita)] / 2} + 1
(per gli autonomi 97 va sostituito con 98 e l’1 finale con 1,5)
Quello che viene lo si deve confrontare con gli eventuali più favorevoli 40 anni di contributi versati e con l’eventuale previo raggiungimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia (generalmente 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, tranne quelle in servizio presso la pubblica amm.zione che dal 2012 vanno in pensione a 65 anni come gli uomini).
Infine, dal 2015 la formula si arricchisce di un nuovo addendo: + X
dove X corrisponde alla frazione d’anno (numero di mesi) calcolata in funzione dell’aspettativa di vita accertata periodicamente dall’Istat.
Quindi il valore concreto di X lo conosce, per ora, solo Dio.
Non ci resta che augurarvi buona pensione! 😉
Grazie