In momento come quello attuale, in cui molte le famiglie sono in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui accesi con il sistema bancario (o con qualche finanziaria), potrebbe far comodo valutare con il nostro programma la congruità della rata mensile con il reddito familiare netto.
Lo scopo è quello di controllare materialmente quante possibilità avremo in futuro di pagare un certa somma al mese con le entrate monetarie di cui disponiamo, evitando così di incorrere, alle scadenze pattuite, in problemi di pagamento per mancanza di fondi. Con tutte le conseguenze che tali ritardi comportano: segnalazioni sul sistema dei protesti, difficoltà a reperire altri finanziamenti, fermi amministrativi, pignoramenti dello stipendio o della pensione, esecuzioni immobiliari, ecc…
Si vuole cioè invertire il meccanismo di ragionamento: non dobbiamo più chiederci qual è la somma da chiedere in prestito di cui abbiamo bisogno, ma qual è l’esborso mensile che possiamo più o meno tranquillamente sopportare.
Di programmi per il calcolo del piano di ammortamento di un mutuo è pieno il web (e fra questi vi consigliamo il nostro perché fornisce immediatamente non solo la rata, ma anche gli altri parametri: tasso, capitale e durata), ma il software che abbiamo preparato (in formato excel) affronta l’argomento in un’altra ottica, che è appunto quella di elaborare l’importo delle rate in base alle possibilità finanziarie del nucleo familiare e secondo diversi gradi di rischio.
Il programma quindi prende in considerazione tutti i redditi e le spese della famiglia (ivi compresi gli impegni finanziari già assunti), e restituisce, una volta armonizzati i dati con la periodicità, il valore del “reddito familiare netto“. Esso altro non è che una previsione della somma di denaro disponibile mensilmente per il risparmio, da destinarsi eventualmente al pagamento della rata per il prestito che si sta decidendo di prendere.
Il programma calcola poi l’importo massimo della rata compatibile con il Reddito Familiare Netto (RFN), secondo tre gradi di rischio che ciascuno può scegliere di assumersi:
- rischio normale (rapporto Rata/RFN non maggiore del 35%)
- rischio medio (rapporto Rata/RFN non maggiore del 45%)
- rischio consistente (rapporto Rata/RFN non maggiore del 55%)
Oltre il rapporto Rata/RFN del 55% il nostro consiglio è quello di evitare l’indebitamento, ma è ovvio che questo non sempre si può fare.
Inoltre viene anche calcolato il capitale corrispondente alla rata elaborata, che rappresenta pertanto il massimo valore mutuabile: l’importo massimo cioè della somma da prendere a prestito senza incidere troppo sugli equilibri finanziari della famiglia.
Prima di vedere un esempio, ci sentiamo in obbligo di avvertire di non prendere troppo alla lettera il nostro programma. È chiaro infatti che le variabili da considerare sono infinite e non possono certo tradursi in altrettanti parametri di un’equazione. Esempi di variabili sono le spese impreviste ed eccezionali, le perdite improvvise dei redditi e gli aumenti indesiderati degli impegni in essere. Tra questi ultimi rischi, è importantissimo segnalare il pericolo derivante dall’assunzione di mutui a tasso variabile, data la recente tendenza al rialzo degli stessi. Attenzione quindi, perché il tasso variabile può spesso determinare la crescita indiscriminata dell’importo della rata mensile.
Vediamo adesso un esempio di come può essere utilizzato il nostro programma, allo scopo di calcolare la rata compatibile con il reddito familiare disponibile.
Si è ipotizzato una famiglia in cui il marito ha uno stipendio e la moglie una pensione. Inoltre, essa può contare su altri piccoli redditi e sostiene le tipiche spese di un nucleo familiare medio.
Come si vede dall’immagine sottostante dell’esempio, il Reddito Familiare Netto è di € 3.101,67 e, in tali condizioni, la rata che assicura un rischio normale di insolvenza non deve superare i 1.085 euro mensili. Il capitale corrispondente di un eventuale mutuo (al tasso del 6,20% per 15 anni) non può quindi essere maggiore di € 127.000 circa, altrimenti si entra in una soglia di rischio più elevata (di grandezza media).
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