Introduzione
Indice
Fino a pochi anni fa, come è noto, l’analisi dei dati in campo archeologico avveniva in modo essenzialmente intuitivo: l’esame di centinaia o migliaia di pezzi da parte dei ricercatori di lunga esperienza ha portato ad individuare tipi ben distinti, almeno in grandi linee, proprio perchè il cervello umano ha in sè la capacità di riconoscere spesso differenze e somiglianze (anche se dipendenti da diversi parametri) , almeno nei casi più vistosi; adesso l’impiego dell’informatica e dei metodi statistico-matematici ( elementari e multivariati ), permette una migliore acquisizione e gestione dei dati archeologici.
L’applicazioni di questi metodi, utilizzati in altre discipline come l’antropologia, la biologia o la chimica, fa si che si possano trarre numerose informazioni atte a stabilire correlazioni o divergenze che una volta esaminate danno la possibilità, in archeologia, di ricostruire e meglio contestualizzare l’identità dell’ “oggetto” e l’ambito sociale che lo ha prodotto.
Il vantaggio di una simile procedura è notevole ove si consideri l’enorme quantità di materiale conservato e non ben catalogato e quello ancora da scoprire con la ricerca archeologica. A ciò si aggiunga che i dati acquisiti ed analizzati ed i risultati ottenuti, possono essere, dato l’uso di un linguaggio “strutturato”, meglio archiviate in banche dati informatiche e quindi si dà una migliore e veloce fruizione, e, la possibilità di poter trasmettere gli stessi tramite la rete telematica, consentendo in tempo reale, agli studiosi interessati, di utilizzare al meglio queste informazioni.
Oggetto del presente lavoro è l’esame del metodo teorico di analisi ed elaborazione dei dati e l’applicazione pratica del suddetto metodo ad un caso concreto di rilievo di tecniche murarie di ponti, effettuato da allievi del corso di Disegno e Rilievo, della Facoltà di Architettura di Palermo, tenuto dal Prof. Filippo Terrannova e dall’Arch. Giovanni Vultaggio nell’Anno Accademico 1994/95.
molto utile e chiaro..grazie