Storia dell’arte nella pittura
In un’unica immagine scorrevole la storia della pittura con le principali informazioni

da | 5 Feb 2023 | Storia | 0 commenti

La storia della pittura risale ai primi giorni dell’umanità, perché da sempre gli uomini e le donne hanno sentito la necessità di rappresentare la realtà, la loro realtà.

Inizialmente hanno iniziato a dipingere figure su pareti di grotte e caverne. Poi, nel corso dei secoli, la pittura si è evoluta e sviluppata in molte forme diverse, diventando una forma d’arte importante e riconosciuta in tutto il mondo, che continua a essere scritta ancora oggi

Durante l’Antichità, la pittura era prevalentemente utilizzata per decorare le pareti di templi e palazzi, rappresentando scene di vita quotidiana o eventi storici.

Nel Medioevo, la pittura a fresco era popolare nelle chiese e negli edifici religiosi, mentre durante il Rinascimento, la pittura diventò un’arte a sé stante (nella quale gli italiani hanno avuto un ruolo immenso), con artisti che creavano opere d’arte per celebrare la natura, la religione e la bellezza umana. Questi artisti sono stati, forse, i più grandi di tutti i tempi.

Nel XIX secolo, la pittura conobbe un’ulteriore evoluzione con l’avvento delle correnti artistiche come il Romanticismo e l’Impressionismo. Questi movimenti hanno portato a una maggiore libertà nell’espressione artistica e hanno influenzato l’arte in tutto il mondo.

Nel XX secolo, la pittura ha continuato a evolversi, con l’emergere di nuove tecniche e stili, come il Surrealismo, l’Espressionismo e l’Astrattismo.

Oggi, la pittura continua a essere una forma d’arte molto importante e molto amata, con molti artisti che continuano a creare opere d’arte che affrontano temi contemporanei e che rappresentano la società e la cultura moderna.

Nel corso della storia della pittura, sono emerse molte correnti artistiche che hanno influenzato e guidato lo sviluppo dell’arte. Ecco di seguito, nello straordinario lavoro compiuto da Studiamo.it, alcune delle più importanti scuole artistiche (scorrete la barra laterale per leggere delle scuole pittoriche nei vari periodi storici), mentre in basso trovate uno schema con le principali correnti della pittura Contemporanea:

 

Correnti della pittura Contemporanea

Astrattismo

Sono considerati astratti i quadri che non rappresentano oggetti reali ma intendono creare essi stessi attraverso forme, colori e linee, oggetti nuovi e composizioni indipendenti dalle referenze visuali nel mondo. Il capostipite indiscusso dell’astrattismo è stato Wassily Kandinsky.

Action Painting

Movimento molto in voga negli anni ’80 del 900. Si tratta dello stile di pittura in cui il colore viene fatto sgocciolare o addirittura lanciato e spruzzato sulle tele, anziché attentamente applicato con il pennello.

Art Decò

In questo tipo di arte assumono rilievo determinante le linee, le simmetrie e l’eleganza delle forme, che sono rese al meglio con l’utilizzo di colori primari e brillanti. I soggetti ritratti sono spesso riferibili all’arte greca ed ai motivi dell’antico Egitto.

Arte Concettuale

Si sviluppa negli USA intorno agli anni ’60 del XX secolo. Questa scuola pittorica incorpora tutte quelle espressioni artistiche in cui le idee ed i concetti sono più importanti del risultato estetico e tecnico dell’opera. Pertanto l’arte Concettuale è un’arte “fondata sul pensiero e non più sull’estetica”.

Arte Informale

L’Informale comprende molti movimenti artistici, tutti accomunati da una produzione artistica ribelle, che rifiuta le forme. È un’arte all’interno della quale si assiste alla dissoluzione delle forme, perché l’artista “aggredisce la tela liberando tutte le sue energie creative”. Jackson Pollock è un informale.

Arte Noveau (Liberty)

Gli artisti di questa corrente (che in Italia è chiamata Liberty) dipingono la natura, trasformandola in linee dinamiche e sinuose che infondono la sensazione che gli oggetti ritratti prendano vita. Proprio per queste espressioni e tecniche di riproduzione della realtà, gli artisti Noveau sono stati tra i primi ad essere utilzzati nel mondo pubblicitario.

Cubismo

Il termine deriva da una opinione di un noto critico d’arte che disse, riferendosi al pittore Braque, “… maltratta le forme, riduce tutto, luoghi, figure, case, a schemi geometrici, a cubi”. Del cubismo fa parte, oltre a Braque, anche Pablo Picasso.

Dadaismo

La caratteristica principale degli artisti dada è che essi rifiutano a priori tutto ciò che è “convenzionale”. Essi sono irrispettosi, snobisti e stravaganti, contrari alle regole ed usanze del passato. L’arte diventa forma di protesta e lo stile dada è quindi uno stile completamente libero da convenzioni e usanze, che utilizza tutti i materiali possibili. I dada non fanno arte, ma anti-arte.

Decadentismo

Anche in pittura c’è stato il momento (fine 800 ed inizio 900) del decadentismo. Gli artisti rappresentavano soggetti irreali e non naturali, così da esprimere quella sensazione di decadimento della società e di smarrimento in cui vivevano.

Espressionismo

L’espressionismo è il movimento che esalta l’emozione e l’espressività, con opere che spesso sono disturbanti o angoscianti. Il manifesto espressionista è rappresentato dall’ “Urlo” di Munch. In altre parole l’artista espressionista esaspera l’immagine oggettiva, riportandola sulla tela in maniera “emotiva”, con colori violenti e tratti forti e spesso innaturali. Gli espressionisti raffigurano quindi la realtà in modo aggressivo e drammatico. Una definizione sintetica (e facile da ricordare) dell’arte espressionista è la seguente: la visione espressionista è “dall’interno all’esterno” dell’anima dell’artista, a sottolineare il carattere “spirituale” del disegno, con la deformazione degli aspetti della realtà per esprimerne maggiormente i valori emozionali. Proprio per questo l’espressionismo è sfociato spesso nell’astrattismo degli autori. Altri pittori espressionisti, oltre il già citato Munch, sono stati Vincent Van Gogh e Paul Gauguin. L’espressionismo si contrappone spesso all’impressionismo (causando a volte confusione), ma in quest’ultimo la visione pittorica è diametralmente opposta: “dall’esterno all’interno” dell’artista, a sottolineare il carattere “fotografico” della realtà e non quello spirituale degli espressionisti.

Fauvismo

Anche il Fauvismo, come il cubismo, nasce da un’espressione da parte di un critico d’arte. Questi disse (in francese): “cage aux fauves”, ovvero “gabbia di belve”. Il termine si riferisce all’uso “selvaggio” dei colori, per dare potenza espressiva al quadro. Ciò anche a scapito della corrispondenza al vero: un artista fauvista può disegnare una mano di color rosso se tale espediente contribuisce alla violenza espressiva del dipinto. Chagall può essere considerato un artista del Fauvismo.

Futurismo

Il futurismo come movimento culturale è nato in Italia per poi espandersi in tutto il mondo. Nel 1910 i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo firmano il Manifesto dei pittori futuristi. Questa corrente, che intendeva superare il cubismo, si caratterizza per la costante ricerca del dinamismo: nei quadri futuristi i soggetti non sono mai fermi, ma in movimento, con effetti spesso peculiari (si disegnano più gambe per rendere il soggetto in movimento). L’idea del dinamismo della figura è data da “linee-forza”, cioè da linee che travalicano il loro significato di segmento per assumere psicologicamente sull’osservatore il senso di “direzione” o di “forza” dell’azione. Inoltre, i futuristi non rappresentano più la realtà borghese ma si concentrano sulla raffigurazione dei soggetti della rivoluzione industriale.

Graffitismo

Il Graffitismo, ovvero la pittura murale, è passato da atto di vandalismo ad arte vera e propria. I graffitari utilizzano in genere bombolette spray per le loro opere. Il più famoso di tutti è sicuramente il misterioso Banksy, la cui vera identità rimane completamente ignota.

Iperrealismo

Gli artisti di questo “realismo radicale” riproducono come disegno un particolare fotografico cercando di rappresentarlo nel modo più possibile corrispondente alla realtà. L’intenzione è proprio quella di mostrare i dettagli della realtà in modo oggettivo, così da non lasciare niente alla libera interpretazione di chi guarda e valuta. L’estrema precisione nei particolari cerca di escludere quindi qualsiasi interpretazione soggettiva, mostrando i dettagli oggetto dell’opera così come sono, nella loro cruda realtà.

Macchiaioli

Si tratta di una scuola di pittura che affonda le sue radici verso la metà dell’Ottocento. La teoria dei macchiaioli è che gli oggetti pervengono al nostro occhio tramite la luce e quindi essi li ritraggono come macchie di luce, distinte, sovrapposte ed affiancate da altre macchie di luce che definiscono altri oggetti. Per i macchiaioli non esistono più le forme, tutto si riduce a luce e con le macchie di luce essi rendono la realtà. Per far questo i macchiaioli usano il colore ed in particolare usano macchie di chiari e scuri, perchè per loro la realtà non è altro che una composizione di macchie. Il pittore Giovanni Fattori è stato un macchiaiolo.

Metafisica

Gli artisti esponenti della Metafisica rappresentano una costola del Surrealismo. Devono il nome ad un termine filosofico che significa “oltre la fisica”, ovvero tutto ciò che non appartiene al mondo fisico, alla realtà sensibile. I pittori metafisici dipingono infatti una realtà alternativa, misteriosa e assurda, capace di imprimere grande stupore nello spettatore. Gli oggetti rappresentati sono irreali e creano ombre gigantesche. I soggetti umani sono spesso raffigurati mediante manichini o statue, con prospettive non ortodosse. De Chirico è considerato un pittore della Metafisica.

Naïf

Naïf significa “primitivo” o “ingenuo” e si riferisce alla pittura fatta dagli artisti autodidatti che, come tali, dipingono quadri che esulano da legami con la realtà culturale e accademica dominante, ignorando di conseguenza le regole della rappresentazione e gli stili del passato. Antonio Ligabue è considerato un pittore naïf.

Pop Art

Gli artisti della pop art (letteralmente arte “popolare”) disegnano immagini riprese dai mass media, dalla pubblicità e dai principali comunicatori di cultura “bassa”. Gli oggetti della loro arte sono dunque i più disparati: dai semplici oggetti di cucina o di uso comune agli attori famosi, dai manifesti pubblicitari ai prodotti cinematografici e televisivi. L’obiettivo è quello di evidenziare la mercificazione dell’arte e di parlare allo spettatore con lo stesso linguaggio tipico della comunicazione moderna rivolta agli individui della società di massa. Il più famoso artista della pop art rimane indiscutibilmente Andy Warhol.

Post Impressionismo

Come dice il nome, questa scuola pittorica ha interessato quegli artisti che, dopo la loro fase impressionista, hanno sentito il bisogno di esprimere sentimenti e comunicare idee, superando in questo modo l’ormai limitativa espressione per luci e colori tipica dell’impressionismo puro. Paul Cézanne è stato un pittore post impressionista.

Puntinismo (Divisionismo)

Il Puntinismo è una corrente pittorica che nasce in Francia ed arriva poi in Italia con il termine di Divisionismo. Il puntinismo deve il suo nome al fatto che il colore non è più impastato sulla tavolozza ma scomposto e steso sulla tela mediante piccoli punti. In questo modo i puntinisti rendono meglio l’effetto della luce perché le immagini si formano direttamente nella retina dello spettatore, anche se l’effetto è apprezzabile solo ad una certa distanza dal quadro. I puntinisti usano i colori puri, ovvero quelli dell’arcobaleno e le combinazioni cromatiche sono formate dall’unione (non dalla fusione) dei puntini dei colori primari. Il Divisionismo italiano utilizza, anziché piccoli punti, sottili strati di colore e gli effetti della luce sono riprodotti mediante una minuziosa separazione dei colori complementari. Le opere dei Divisionisti trattano spesso anche i temi sociali del periodo.

Surrealismo

I surrealisti disegnano le espressioni del subconscio: sogni, elementi onirici, deformazioni di oggetti reali, scenari irreali e contesti stranianti. Costituiscono una deriva dell’astrattismo e si identificano per una visione che si allontana completamente dalla rappresentazione della realtà. La loro non è una visione “soggettiva” della realtà, ma una visione che vuole creare una nuova composizione alienante della realtà. Pittori surrealisti sono stati: Dalì, Magritte, Frida Kahlo e Chagall.

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