Sintesi della storia del Novecento
La storia contemporanea del Novecento

da | 15 Set 2004 | Società, Storia | 7 commenti

In questa pagina viene fornito un riepilogo dei principali avvenimenti che si sono succeduti nel novecento; per comodità è stata suddivisa nei seguenti periodi:

LA PRIMA GUERRA MONDIALE

CONFLITTO ANGLO-TEDESCO

La Germania vuole creare un blocco che abbracci tutta la Mitteleuropa → Guglielmo II° rafforza la flotta militare → l’Inghilterra, allarmata, reagisce incrementando la sua marina.

LA SITUAZIONE BALCANICA

Russia: è da sempre protettrice degli slavi della regione.

Austria: è preoccupata per le aspirazioni della Serbia a creare uno stato indipendente.

Germania: nel suo progetto c’è la creazione della Mitteleuropa.

CONFLITTI SECONDARI

Italia-Austria: sono in conflitto per il possesso delle terre irredente (Trento e Trieste).

Francia-Germania: la Francia aspira a vendicarsi con la Germania dopo la sconfitta di Sedan (1870),                                  che le era costata il possesso di Alsazia e Lorena.

DIPLOMAZIE E ALLEANZE

Triplice alleanza

  • Germania (nel 1878 assume una posizione di egemonia);
  • Austria-Ungheria;
  • Italia (nel 1882 si inserisce nella duplice alleanza).

Triplice intesa

  • Francia;
  • Russia;
  • Inghilterra.

Francia-Russia: nel 1892 avevano realizzato una convenzione militare segreta.

Francia-Inghilterra: l’Inghilterra si rende conto dei rischi del suo splendido isolamento.

Russia-Inghilterra: l’Inghilterra rinuncia alle sue pretese sulla Russia.

PREMESSE ALLO SCOPPIO DEL CONFLITTO

Le crisi marocchine (1905-1911)

La Germania, sicura del disimpegno della Russia, inizia ad ostacolare il protettorato francese sul Marocco → intervento diplomatico dell’Inghilterra → affermazione del predominio della Francia → le crisi marocchine dimostrano la stabilità dei rapporti tra Francia e Inghilterra e inasprirono quelli tra Germania e Inghilterra.

Tensioni nei Balcani

Rinasce il panserbismo e scoppia la rivoluzione dei giovani turchi (1908) → l’Austria, preoccupata, annette la Turchia con un atto di forza → la Russia, sfinita dalla guerra con il Giappone, è costretta ad accettare il fatto compiuto → le tensioni nei Balcani attizzano i rancori serbi contro Vienna e umiliano la Russia stimolandone il desiderio di rivalsa.

Le due guerre balcaniche (1912-1913)

Su esortazione della Russia si forma la Lega Balcanica (Serbia, Bulgaria, Montenegro, Grecia) → la rapida vittoria degli alleati costringe la Turchia ad accettare una pace gravosa firmata a Londra nel 1913 e costitusce un grave scacco per l’Austria da parte della Serbia.

LO SCOPPIO DELLA GUERRA

Il 28 giugno 1914 uno studente bosniaco uccide Francesco Ferdinando, l’arciduca d’Austria → l’Austria impone alla Serbia un ultimatum secondo cui i rappresentanti di Vienna dovevano essere ammessi al processo contro i responsabili dell’eccidio di Serajevo → la Serbia rifiuta → l’Austria dichiara guerra alla Serbia → la Russia si mobilita contro l’Austria → la Germania dichiara guerra alla Russia e alla Francia → l’Inghilterra si schiera a fianco degli alleati → l’Italia dichiara la propria neutralità.

LE OPERAZIONI MILITARI

1914

Fronte Occidentale

Piano Schlieffen: concentrare la gran massa delle loro forze tedesche sul fronte occidentale con l’intento di sconfiggere rapidamente la Francia, trasferire le divisioni tedesche in Oriente e, con l’appoggio dell’Austria, sconfiggere le truppe russe → ma l’esercito francese blocca l’avanzata nemica sulla Marna.

Fronte orientale

Le azioni belliche presentano un andamento più fluido perché la grande estensione del teatro bellico rende difficile la formazione di linee continue di trincee.

1915 – 1916

Fronte Occidentale

Il comando tedesco vuole infliggere alla Francia un colpo mortale, convinto che i francesi si sarebbero logorati nella difesa ad oltranza Verdun → l’esercito tedesco aveva sottovalutato il logoramento delle proprie forze e la tenuta dei difensori → fallimento del suo piano.

Fronte Orientale

Gli anglo-francesi tentano nei Balcani un attacco combinato per mare e per terra sui Dardanelli → l’audace operazione, gestita in modo improvvisato, si conclude con uno scacco.

1917

Fronte Occidentale

Guerra sottomarina contro l’Inghilterra con lo scopo di soffocarla economicamente e di costringerla alla pace → il presidente americano Wilson decise per l’intervento degli USA.

Fronte orientale

In Russia le sconfitte militari e il dissesto dell’economia rendono catastrofica la situazione, aggravata da numerosi episodi di ribellione fra i soldati e dalla crescita del movimento di opposizione alla guerra guidata dai bolscevichi.

1918

Fronte occidentale

Battaglia di Amiens: gli inglesi infliggono alla Germania una dura sconfitta sfondando il fronte e riconquistando le regioni francesi perdute nel 1914 → la Germania chiede l’armistizio.

Fronte orientale

Le forze inglesi dilagano in Siria e in Mesopotamia, inducendo la Turchia all’armistizio.

I TRATTATI DI PACE

Alla conferenza di pace parteciparono solo i rappresentanti dei paesi vincitori: Orlando, Wilson (non avendo interessi in Europa, si preoccupa di far valere lo spirito pacificatore dell’assemblea con la costituzione della Società delle Nazioni), George (temendo la formazione di una egemonia francese, non vuole lo schiacciamento totale della Germania), Clemanceau (temendo per l’incolumità della Francia, vuole imporre alla Germania una pace cartaginese, che la mettesse in una condizione di debolezza politica ed economica).

Come base della discussione vengono posti 14 punti per la costituzione di un mondo pacifico.

Trattato di Versailles (28 giugno 1919)

Viene imposto alla Germania senza negoziati preliminari: la Francia recupera Alsazia e Lorena e la Germania viene sottoposta a pesanti clausole militari e economiche.

Trattato di Saint-Germain (10 settembre 1919)

L’Austria diventa un piccolo stato repubblicano, privo di sbocchi sul mare.

Trattato di Sevres (10 agosto 1920)

L’Impero Ottomanoviene smembrato.

L’ITALIA NEL CONFLITTO

Di fronte all’attacco dell’Austria alla Serbia, il governo Salandra decide per la neutralità → strategia ambigua: richiedere compensi territoriali in caso di ingrandimento dell’Austria, promettendo, in cambio, il suo appoggio diplomatico all’Intesa → Patto di Londra: giudicando insufficiente il massimo delle concessioni austriache, Salandra si schiera al fianco dell’Intesa.

Neutralisti

Liberali: (Giolitti) preferiscono trattare con l’Austria.

Cattolici: difendono l’Austria come ultima potenza cattolica.

Socialisti: adottarono la linea pacifista e antimilitarista espressa dalla II Internazionale.

Interventisti

Democratici: sono animati da uno spirito patriottico di ascendenza risorgimentale.

Rivoluzionari: sperano che l’intervento nel conflitto avrebbe indebolito il capitalismo.

Liberali: (Salandra e Sonnino) sperano in un rinato prestigio internazionale.

Nazionalisti: vedono nell’intervento l’occasione per fare uscire l’Italia da quella crisi morale in cui era caduta per colpa della democrazia parlamentare di Giolitti.

LA GUERRA SUL FRONTE ITALIANO

1915: l’Italia dichiara guerra all’Austria ma non alla Germania → guerra parallela (condotta per fini propri) → Cadorna: aveva pensato ad una guerra di movimento, ma vede fallire i suoi piani e l’esercito italiano deve adattarsi ad una logorante guerra di posizione in trincea → undici battaglie di Isonzo → crisi dell’efficienza dell’esercito → disastro di Caporetto → Diaz: viene incaricato di sostituire Cadorna → miglioramento delle condizioni dei soldati → battaglia di Vittorio Veneto: il comando austriaco firma l’armistizio di Villa Giusti.

LE DATE IMPORTANTI

1914

Assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando → ultimatum dell’Austria alla Serbia → Patto di Londra (Inghilterra-Francia-Russia).

1915

L’Italia aderisce al Patto di Londra e dichiara guerra all’Austria.

1916

Sul fronte italiano vengono combattute le undici battaglie di Isonzo → rotta di Caporetto → battaglia di Vittorio Veneto → armistizio di Villa Giusti.

1917

La Germania inizia la guerra sottomarina → gli USA dichiarano guerra alla Germania.

1918

Pace di Brest-Litovsk (Russia-Germania).

1919

Conferenza di Parigi → Trattato di Versailles.


TRA LE DUE GUERRE

Diplomazia

La Società delle Nazioni risulta incapace di evitare i conflitti sul piano diplomatico → si crea quella instabilità che consentirà a Hitler di destabilizzare l’ordine mondiale.

Società

Biennio Rosso (1919-1920): nasce il conflitto capitale-lavoro che si risolverà in modo diverso nei vari paesi → Germania (vittoria del padronato → Repubblica di Weimar); Italia (avvento del fascismo); USA (New Deal); Russia (abolizione del capitale).

RUSSIA

LA RUSSIA PRIMA DELLA RIVOLUZIONE

Alessandro II introduce alcuni elementi di liberalismo per risanare lo stato di deficit in cui versa il paese → Alessandro III conduce la politica russa verso una profonda involuzione → Nicola II risulta incapace di gestire le sorti del paese →1898: nasce il Partito Socialista, fondato da Lenin e Trockij.

LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO

Economia: in seguito all’intervento russo nella giuerra, l’industria pesante si era sviluppata a discapito della piccola azienda, provocando una forte concentrazione produttiva.

Politica: gli arresti e le deportazione avevano sgominato i partiti socialisti.

Il potenziale rivoluzionario del proletariato è molto forte → la rivoluzione di febbraio si sviluppa in modo spontaneo, senza direttivi politiche → caduta la dinastia dei Romanov → vuoto di potere: può essere colmato da: conservatori (vogliono solo la costituzione); Menscevichi (vogliono che la guerra continui); Bolscevichi (vogliono che la guerra cessi) → si stabilisce un doppio potere: il governo provvisorio (successore legale del potere zarista) e il soviet dei deputati degli operai (rappresentante del popolo) → i Menscevichi ottengono la maggioranza nel soviet → i Bolscevichi si trovano in grande difficoltà per l’assenza di un gruppo dirigente → Lenin torna a Pietrogrado: fa conoscere le sue idee con le Tesi d’aprile e rifiuta ogni patteggiamento col governo provvisorio → i Bolscevichi iniziano a guadagnare il consenso del popolo → ottengono la maggioranza del soviet e Trockij ne assume la presidenza.

LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE

Ottobre: il congresso proclama il passaggio di potere nelle mani del Soviet, che fonda il suo programma sulla risoluzione del problema della pace → Trockij viene mandata a Brest-Litovsk per discutere con la Germania le condizioni della pace → riesce ad ottenere una momentanea sospensione delle trattative → Lenin ritiene che sia necessario accettare il diktat → Trockij ritiene invece che non si debba accettare il diktat tedesco → torna a Brest-Litovsk e dichiara cessato lo stato di guerra, senza tuttavia firmare la pace → i tedeschi comunicano che avrebbero ripreso le ostilità → Lenin impone la propria volontà (pace di Brest-Litovsk) → Novembre: elezioni dell’Assemblea Costituente → Lenin scorge in essa il pericolo di una restaurazione di istituti ormai superati → i bolscevichi approfittano di una spaccatura in seno alla maggioranza dell’assemblea (socialisti rivoluzionari) → denunciano la non rappresentatività della costituente e ne chiedono lo scioglimento → Gennaio: scioglimento della Costituente.

DALLA GUERRA CIVILE ALLA NEP

Dopo lo scioglimento della costituente i conservatori organizzano una campagna contro il nuovo governo → guerra civile → i Bolscevichi ricorrono ad una sanguinosa repressione: l’esercito viene ribattezzato col nome di Armata Rossa e Trockij ne assume il comando → colpo mortale alla già stremata economia sovietica: la piccola proprietà fondiaria si fa predominante e fallisce ogni tentativo di organizzare unità agricole di vaste proporzioni per accrescere la produttività → il governo inizia una nuova politica economica (NEP): 1. Viene data ai contadini la possibilità di vendere liberamente il loro raccolto, dopo aver dato un contributo in natura; 2. Le aziende industriali si assumono la piena responsabilità del mantenimento degli operai alle loro dipendenze e ottengono l’autorizzazione di partecipare al libero mercato.

LE DATE IMPORTANTI

1917

Movimento rivoluzionario spontaneo → duplice potere (Governo Provvisorio-Soviet) → ritorna Lenin → potere al Soviet (Bolscevichi ottengono la maggioranza e Trockij diventa presidente).

Armistizio di Brest-Litovsk.

1918

Pace di Brest-Litovsk (febbraio).

Lenin scioglie arbitrariamente l’Assemblea Costituente e prende il potere.

1919

Guerra civile → costituzione della NEP.

GRAN BRETAGNA

ECONOMIA

Per ottenere una sterlina forte si restituisce alla moneta la sua controvertibilità in oro → il livello di stabilizzazione risulta troppo alto e toglie competività ai prodotti inglesi → crollo della esportazioni → il governo rinuncia alla controvertibilità della sterlina → svalutazione → ripresa della esportazioni (i prodotti inglesi si vendevano a prezzi molto bassi) → rientro dei capitali → le banche sono in grado di concedere ampi prestiti alle aziende in difficoltà.

SOCIETA’

Le vicende economiche condussero a conflittualità sociali, senza che però venissero mai messi in discussione i presupposti del sistema socio-politico inglese.

POLITICA INTERNA

Il Partito Laburista, appoggiato dai sindacati subentra al Partito Liberale: l’egemonia resta però ai conservatori, appoggiati dall’aristocrazia e dalle classi medie.

POLITICA ESTERA

Conservatori e laburisti seguono una linea di distensione, basata sul disarmo e su una sicurezza collettiva, garantita dalla Società delle Nazioni.

LA QUESTIONE IRLANDESE

Numerosi scontri sanguinosi tra l’IRA (Irish Republican Army) e le truppe britanniche → George raggiunge un compromesso: l’Irlanda rurale e la popolazione cattolica si sarebbe costituita come Stato libero d’Irlanda con larghe autonomie, mentre il nord del paese, industrializzato e di popolazione inglese, avrebbe continuato a far parte dell’Inghilterra → i nazionalismi radicali non sono soddisfatti e iniziano una guerra fratricida contro il governo di Dublino → 1938: l’Irlanda ottiene l’indipendenza completa.

SPAGNA

La guerra civile che insanguinò il paese tra il 1936 e il 1939 assunse il carattere di primo grande scontro armato tra il fascismo e l’antifascismo a livello internazionale.

Spagna: paese ancora in larga misura contadino e con un’agricoltura di tipo semifeudale → grande dislivello tra il ristretto ceto dei grandi proprietari parassitari e il resto della popolazione rurale → incapacità dello Stato, dominato dagli interessi delle classi privilegiate, di seguire una politica di ammodernamento posto al servizio della comunità → incapacità della Monarchia di far fronte alla situazione → il generale Miguel Primo De Rivera instaura un regime dittatoriale → 1931: elezioni vinte dal Partito Repubblicano (proclamazione della Repubblica; promulgatazione di una nuova Costituzione democratica) → 1933: elezioni vinte dalle forze conservatrici (biennio nero: il governo conservatore smantella le riforme precedentemente avviate) → 1936: elezioni vinte dal Fronte Popolare Antifascista (PS-PC-Movimento anarchico).

LA GUERRA CIVILE

Numerosi reparti dell’esercito, guidati dal Generalissimo Franco si sollevarono in tutto il territorio → i repubblicani riorganizzano il loro esercito sotto un comando unico → ottengono alcuni importanti successi, ma col tempo la lotta divenne sempre più impari (il fronte era indebolito dai contrasti interni → 1939: resa dei Repubblicani → inizia la quasi quarantennale dittatura di Franco, fondata sull’appoggio di esercito, Chiesa e potere economico.

STATI UNITI

I RUGGENTI ANNI ’20

Dopoguerra: periodo di grande prosperità economica → il benessere materiale rimane tuttavia negato a consistenti minoranze della popolazione (immigrati, lavoratori non qualificati, negri).

L’AMERICANISMO

Red Scare: i timori per le simpatie sovietiche di una parte del movimento socialista americano, provocano un’ondata reazionaria, che si concluderà solo alla fine del 1920, quando ci si renderà conto che sugli USA non incombeva nessuna rivoluzione bolscevica → profondo risentimento contro Wilson e il suo desiderio di assegnare agli USA il ruolo di garante di pace e democrazia nel mondo → isolazionismo.

ROOSEVELT E IL NEW DEAL

Roosvelt: entra in carica nel 1932 e si rivela presto un personaggio dalla volontà di ferro e dalla forte carica umana → utilizza con grande abilità i mezzi di comunicazione di massa per entrare in sintonia con il paese → New Deal: piano economico → 1. blocco di misure miranti ad arrestare la spirale della repressione con un risoluto intervento dello Stato nella vita economica e sociale del paese (contro la teoria liberista del laissez-faire) → 2. blocco di misure miranti ad accelerare i tempi della ripresa economica e caratterizzato da un ampio sistema di sicurezza sociale (pensioni di invalidità e di vecchiaia e sussidi di disoccupazione).

BILANCIO DEL NEW DEAL

Economia: risultati modesti (nel 1939 gli USA avevano un livello economico inferiore al 1929).

Società: risultati eccellenti (svaniscono le tracce di intolleranza).

Politica interna: risultati buoni (la democrazia e il potere presidenziale si rafforzano).

Politica internazionale: risultati buoni (politica del disimpegno diplomatico).

ITALIA

Situazione prima dell’avvento del fascismo:

– debolezza dello Stato;

– sfacelo della classe liberale;

– incapacità dei socialisti di prendere il potere;

IL FASCISMO

Il fascismo si sviluppò secondo delle fasi ben precise:

Fase movimentista (1919-1922)

Mussolini costituisce a Milano i fasci di combattimento (1919).

Fase istituzionale (1922-1925).

Marcia su Roma (1922): Mussolini si autoinveste del potere politico → il ministero Facta, dimostrando la debolezza del liberalismo, dichiara lo stato d’assedio e si dimette → il Re da a Mussolini e Giolitti l’incarico di riformarlo.

Fase del regime (1925-1933)

Stato e fascismo sono, di fatto, la stessa cosa → Leggi fascistissime: sopprimono le libertà personali, eliminano ogni opposizione con arresti e persecuzioni e instaurano definitivamente la dittatura fascista.

LE DATE IMPORTANTI

1919

Mussolini costituisce a Milano i Fasci di combattimento contro le sinistre.

1922

Marcia su Roma

1923

Legge Acerbo (legge elettorale che doveva facilitare la vittoria del Partito Fascista).

1924

Elezioni governative → il segretario del PSI, Giacomo Matteotti, denuncia i brogli e dopo alcuni giorni viene trovato morto → Politica dell’Aventino.

1925

Leggi Fascistissime (soppressione di tutte le libertà costituzionali) e Patto di Palazzo Vidoni (eliminazione delle opposizioni sindacali).

1929

Patti Lateranensi (abolizione del non-expedit).

GERMANIA

Principale forza politica: Socialdemocratici → divisione interna: USPD (correnti minoritarie) e SPD (maggioranza dei lavoratori) → 1919: settimana sanguinosa: insurrezione guidata dagli spatrachisti e soffocata dai Freinkorps (squadre speciali formate da volontari).

LA REPUBBLICA DI WEIMAR

1919: elezioni della Costituente → il Partito Democratico e le forze di centro formano una coalizione → Costituzione di compromesso tra esercito, burocrazia e padronato → rafforzamento dei poteri dell’esecutivo; terrore bianco (Freinkorps diventano lo strumento principale della lotta politica); risanamento finanziario e monetario; impegno diplomatico di Stresemann (ottiene l’eliminazione di molte restrizioni imposte alla Germania a Versailles).

HITLER E IL NAZIONALSOCIALISMO

Hitler: approfitta del clima teso sorto in seguito alla depressione economica del ’29 → critica violenta contro socialisti e comunisti (traditori della Patria); impegno di restituire alla Germania la sua grandezza; forte carica antiebraica → consenso delle classi medie.

1932: Hindemburg (conservatore) vince le elezioni → 1933: Hitler ottiene la cancelleria del Reich e inizia una serie di manovre (GE STA PO; Corte Superiore dei Tradimenti, scioglimento dei partiti) → 1934: Hindenburg muore e Hitler si dichiara Fuhrer della Germania → 1938: annessione dell’Austria e del territorio dei Sudeti → 1939: conquista e spartizione della Cecoslovacchia → Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania.

LE DATE IMPORTANTI

1919

Viene proclamata la Repubblica di Waimer (democrazia ricattata).

1920

Hitler fonda il Partito Nazionalsocialista.

1932

Elezioni vinte dal conservatore Hindemburg.

1933

Hitler ottiene la cancelleria del Reich e inizia la sua scalata al potere.

1934

Hindemburg muore e Hitler si dichiara Furer.

1935

Leggi di Norimberga: gli ebrei sono esclusi dalla vita politica del Paese.

1938

Notte dei cristalli: i beni dei negozi degli ebrei vengono confiscati.


LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Anni trenta: il sistema di relazioni internazionali stabilito a Versailles inizia a disgregarsi → instaurazione di regimi autoritari e totalitari e ripiegamento dei singoli paesi sui propri problemi interni → la Germania nazista trova le condizioni favorevoli per una politica estera aggressiva: creazione di una Grande Germania sulla base della supremazia razziale.

Dichiarazione di guerra → Francia e Inghilterra avviano contatti con l’URSS per allargare il fronte antinazista → la Russia impegnata a sostenere militarmente la Repubblica di Mongolia contro gli attacchi sloveni e, temendo di affrontare una guerra su due fronti, avvia negoziati con la Germania → patto Molotov-Ribbentrop di non aggressione tra Germania e URSS.

LE OPERAZIONI DI GUERRA

1940

Questa fase:

– interessò Europa e Africa;

– non coinvolse l’URSS e gli USA.

Fronte orientale

Guerra lampo in Polonia (raggruppamento di grandi unità di carrarmati con un massiccio apporto di aerei da bombardamento) → la Polonia viene è cancellata dalle carte geografiche →

Inizia la strana guerra (gli eserciti franco-inglesi e tedesco rimangono inermi): i tedeschi rimandarono i loro piani offensivi per le condizioni atmosferiche avverse; gli anglo-francesi pensavano ad una lunga guerra senza eccessivi rischi → Hitler rilanciò la guerra lampo conquistando Belgio, Olanda e Lussemburgo.

Fronte occidentale

Francia:

le truppe tedesche occuparono Parigi: la Francia appare al nord occupata dai tedeschi e al sud libera, ma controllata dalla Germania (Vichy: nuova capitale).

Italia:

dichiara lo stato di non belligeranza → 10 giugno: dichiara guerra alla Francia e all’Inghilterra, forte delle strepitose vittorie conseguite dai tedeschi → inizia la guerra parallela (non subordinata agli interessi politici e strategici di Hitler, ma indirizzata a dare all’Italia una posizione egemonica nel Mediterraneo e sui Balcani) → sconfitte in Africa → intervento della Germania: occupazione tedesca dell’Africa →, sconfitte in Grecia → intervento della Germania: occupazione della Grecia e smembramento della Iugoslavia in numerosi stati-fantoccio → l’Italia diventa un satellite della Germania → crescente distacco tra Paese e regime.

Inghilterra:

Hitler tenta di giungere ad una pace di compromesso con l’Inghilterra, per poter concludere il suo disegno attaccando l’URSS → Churchill rifiuta la pace → battaglia d’Inghilterra (massiccia incursione dell’aeronautica tedesca messa a dura prova da quella inglese e costretta a riconoscere la propria sconfitta) → Hitler blocca i rifornimenti all’Inghilterra → legge affitti e prestiti: gli USA cede in affitto a lunga scadenza materiale militare agli Stati la cui difesa sia considerata di vitale importanza per l’America → rifornimenti all’Inghilterra → sconfitta della Germania

1941

La seconda fase:

– allargò il conflitto all’URSS, agli USA e al Giappone;

– rovesciò le sorti della guerra a favore degli anglo-americani e dell’URSS

Fronte orientale

URSS:

nei piani di Hitler: l’Armata Rossa sarebbe stata liquidata in non più di quattro mesi; l’Inghilterra si sarebbe arresa; gli USA non sarebbero intervenuti → 1941: invasione della Russia → eclatante sconfitta delle armate sovietiche → l’Armata Rossa, grazie ai rigidi inverni russi e ai continui rifornimenti di armi, riesce a riorganizzarsi e a scongiurare la presa di Mosca → l’indifferenza dimostrata dalle potenze democratiche nei confronti della questione sovietica spinge Stalin a condurre la guerra secondo i propri fini.

Giappone:

politica espansionistica → stato di guerra tra Giappone e USA → in virtù del Patto Tripartito, Italia e Germania dichiarano guerra agli USA → si fondono in un conflitto planetario le due guerre parallele in corso tra Germania, Francia e Inghilterra e tra Giappone e USA.

Fronte occidentale

USA:

l’opinione pubblica americana si sposta a favore dell’intervento: gli USA diventano “arsenale della democrazia” → 1941: Roosevelt e Churchill firmano la Carta Atlantica (distruzione finale della tirannia nazista; collaborazione economica tra le Nazioni)

Giappone:

la decisione dei circoli decisionali giapponesi di proseguire nella loro politica espansionistica causò lo stato di guerra tra Giappone e USA.

In virtù del Patto Tripartito, Italia e Germania dichiararono guerra agli USA: si fondevano così in un conflitto planetario le due guerre parallele in corso tra Germania, Francia e Inghilterra e tra Giappone e USA.

Prima metà del 1942

Fronte orientale

Germania:

riapre l’offensiva in Russia, penetrando fino a Sebastopoli e Stalingrado.

Giappone:

dilaga nel Pacifico e nel sud-est asiatico: gli scopi della guerra del Giappone non prevedono l’annientamento dell’avversario principale (USA), ma il riconoscimento da quest’ultimo della grande area di interessi giapponesi.

Fronte occidentale

Hitler costituisce in Europa un sistema di stati-satellite, gravitanti intorno alla Germania nazista e ad essa subordinati → saccheggio delle risorse industriali e agricole dell’Europa → economia di guerra → spietata repressione contro gli oppositori → deportazione degli ebrei: uomini e donne di ogni nazionalità vengono rinchiusi in campi di concentramento → soluzione finale della questione ebraica (totale eliminazione di quel popolo).

Seconda metà del 1942

Nonostante le differenze e la distanza ideologica tra gli anglo-americani e i sovietici, Roosevelt, Churchill e Stalin decidono di concentrare i loro sforzi contro la Germania, considerata il nemico più pericoloso.

Fronte orientale

URSS:

dopo la controffensiva russa nell’inverno 1941-1942 intorno a Mosca, Hitler concentra tutte le sue forze in una offensiva nel Caucaso → Stalingrado resiste e inizia una vigorosa controffensiva → l’esercito tedesco è costretto a ritirarsi.

Fronte occidentale

Pacifico:

sconfitta dei giapponesi nella battaglia di Midway → il Giappone deve rinunciare alla conquista totale della Nuova Guinea.

1943

All’inizio del 1943 la guerra si era trasformata in un conflitto totale, il cui esito dipendeva sempre più dal potenziale economico e dalla resistenza psicologica dei belligeranti.

Fronte orientale

L’Armata Rossa avanza verso la liberazione di tutto il territorio sovietico, l’occupazione dei Paesi Baltici e di quasi tutta la Polonia, fino alla penetrazione nel cuore dell’Europa balcanica → finisce il sistema di alleanze tra la Germania e i suoi paesi-satellite (Romania, Finlandia e Bulgaria), i quali firmarono l’armistizio.

Occidente

Inghilterra:

strategia delle azioni indirette (attacchi periferici attraverso la Norvegia e i Balcani per colpire la Germania nel ventre molle dell’Europa meridionale e assicurarsi così il controllo della Penisola Balcanica prima dell’arrivo dei sovietici).

USA:

Roosevelt vuole concludere al più presto la guerra in occidente per poter liquidare poi il Giappone e attuare in Italia un’azione diversiva per aprire un secondo fronte attraverso uno sbarco sulle coste atlantiche della Francia → gli anglo-americani sbarcano in Sicilia e in poco tempo occupano tutta l’isola → impotenza del fascismo, che aveva portato il Paese non solo alla sconfitta, ma anche alla fame.

Italia:

la monarchia prepara una manovra di sganciamento da Mussolini per chiedere una pace separata → Mussolini, convocato dal Re, viene arrestato e portato nell’isola di Ponza (il regime cade non per una sollevazione di popolo, ma per la sua intima debolezza) → il maresciallo Badoglio si presenta con un nuovo ministero con pieni poteri e intende continuare la guerra al fianco della Germania → Badoglio apre le trattative di pace con gli alleati e i tedeschi fanno affluire nuove divisioni in Italia assumendone il controllo → armistizio di Cassibile (resa incondizionata delle forze armate italiane) → i tedeschi occupano tutti i territori non liberati dagli anglo-americani: si conclude così una delle pagine più buie della classe dirigente italiana e della storia del nostro Paese, parzialmente riscattata da nobili episodi che videro protagonista la Resistenza.

LA FINE DELLA GUERRA

1944: sbarco in Normandia → liberazione di Parigi → 1945: Berlino cade (Hitler si era suicidato pochi giorni prima).

Giappone: i circoli dirigenti sono disposti a porre fine alla guerra purché i vincitori assicurino la continuità dell’istituto imperiale e garantiscano la persona dell’Imperatore → Truman, il presidente succeduto a Roosevelt dopo la sua morte, autorizza l’impiego delle bombe atomiche e due ordigni nucleari vengono sganciati su Hiroshima e Nagasaki → 1945: l’URSS scende in campo contro il Giappone che si arrende.

Italia: dopo l’armistizio l’Italia è divisa in due:

Sud: Badoglio, ancora al potere nel sud, dichiara guerra alla Germania, nella speranza di ottenere migliori condizioni di pace e lo stato di cobelligeranza → le forze antifasciste rifiutano però di collaborare con il Governo e chiedono l’allontanamento dei Savoia → 1944: Palmiro Togliatti, segretario del PC, torna dalla Russia dopo un lungo esilio e convince le forze antifasciste a rimandare a dopo la guerra la soluzione della questione istituzionale → si forma un nuovo Governo Badoglio e i poteri reali passano dalle mani di Vittorio Emanuele III° in quelle del figlio Umberto.

Nord: Mussolini, liberato dal suo esilio, costituisce il Partito Fascista Repubblicano e stabilisce il suo governo a Salò: il PFR non riesce tuttavia a crearsi nè un consenso, nè una base di massa → 25 aprile 1945: insurrezione generale dell’Italia del nord → capitolazione delle forze tedesche e fasciste.

LE DATE IMPORTANTI

1935

La Germania si riarma.

1938

Hitler inizia le annessioni aperte: Austria, Cecoslovacchia e Territorio dei Sudeti.

1939

Patto Molotov-Ribbentrop (patto di non-aggressione tra Germania e URSS).

1940

L’Italia dichiara guerra a Francia e Inghilterra. Parigi viene occupata e la Francia divisa.

1941

Hitler inizia l’invasione dell’URSS.

1943

Sbarco degli alleati in Sicilia → Armistizio di Cassibale.

1944

Sbarco in Normandia → liberazione di Parigi.

1945

Il Giappone dichiara la resa.


IL NUOVO ORDINE MONDIALE

La seconda guerra mondiale è il punto di partenza di un nuovo corso del cammino dell’umanità:

– cambia la gerarchia politica mondiale → USA e URSS si collocano in primo piano;

– decolonizzazione dell’Asia e dell’Africa → nascita del Terzo Mondo.

BILANCIO ECONOMICO

Gravi ripercussioni sul terreno finanziario → ampia utilizzazione di prestiti pubblici ed emissione di una grande quantità di carta moneta → violenta inflazione.

BILANCIO POLITICO

Il destino dell’Europa passa nelle mani delle due grandi potenze continentali e multietniche, su cui si incentrava il nuovo sistema di relazioni internazionali:

USA:

escono dal conflitto rafforzati, con una potenza industriale, finanziaria e tecnologica senza rivali.

URSS:

esce dal conflitto indebolita, ma il prestigio di Stalin e della potenza sovietica risultano estremamente rafforzati: l’Armata Rossa rappresenta il solo grande esercito presente sul Vecchio Continente.

LE CONFERENZE

Yalta (febbraio 1945)

Si fronteggiarono punti di vista divergenti: Stalin puntava al recupero dei territori persi tra il 1918 e il 1921 e all’allargamento della zona di influenza sovietica in Europa; Churchill puntava al mantenimento del ruolo di grande potenza imperiale in Europa; Roosevelt puntava al raggiungimento di un accordo duraturo coi Tre Grandi per garantire l’equilibrio mondiale.

Negli appunti di Churchill si coglie la cinicità degli accordi presi a Yalta: in un attimo si stabiliscono le sorti di milioni di persone e vengono creati confini artificiali, che non rispettano minimamente la configurazione etnica e culturale dell’Europa.

Podsdam (luglio-agosto 1945)

Il punto più importante da affrontare è la spartizione di Berlino, che segna la fine della Germania di Bismarck e il riconoscimento dell’influenza dell’URSS nell’Europa orientale.

La conferenza si svolge però in un clima teso: Truman, preoccupato per il destino dell’Europa orientale, occupata in gran parte dall’Armata Rossa, irrigidsce le sue posizioni e fa in modo che Stalin perda, oltre alla Iugoslavia di Tito e alla Grecia, l’Austria e la Finlandia.

San Francisco (giugno 1945)

Viene creato l’ONU con l’obiettivo fondamentale di preservare le generazioni future dalla guerra: al momento della costituzione dell’ONU, tuttavia, i rapporti tra USA e URSS erano già entrati in una fase di forte tensione.


LA GUERRA FREDDA

MOTIVI DEL DISSIDIO

  1. I due paesi incarnano modelli politici, sociali ed economici completamente antitetici: USA (democrazia liberale, fondata sul capitalismo concorrenziale) e URSS (comunismo, fondato sul messaggio della rivoluzione proletaria).
  2. 1946: l’URSS stabilizza il suo predominio nell’Europa orientale, trasformando quella che sarebbe dovuta essere una semplice sfera di influenza, in una cintura di Stati-satellite a sovranità limitata → politica del contenimento: gli USA costituiscono un cordone sanitario, formato da Turchia, Grecia e Iran.
  3. Questione tedesca → USA: vuole reinserire la Germania nel consorzio europeo in funzione antisovietica; URSS: vuole fare della Germania un ponte di controllo sull’Europa centrale e attingere alle sue risorse industriali ed economiche a titolo di riparazione → rottura generale delle trattative sull’assetto tedesco e divisione della Germania in due zone di influenza.
  4. Gli USA iniziano una serie di interventi volti ad isolare l’URSS e a guadagnare consensi in Europa → piano Marshall: imponente programma di aiuti all’Europa.

UNIONE SOVIETICA

In risposta alla dottrina di Truman e al Piano Marshal, l’URSS si muove in varie direzioni:

Cominform: punta a risaldare i legami tra Mosca e i vati Partiti Comunisti e ad accentuare la   subordinazione all’URSS dei nuovi regimi nati in Europa orientale.

Comecon: crea un’area di scambi preferenziale tra l’URSS e le democrazie popolari sorte dai Paesi   sottomessi → inaridimento dei rapporti commerciali tra est e ovest.

L’URSS raggiunge i livelli di produzione prebellici e sconfigge la disoccupazione con un conseguente miglioramento del tenore di vita → tuttavia la compressione provoca in vasti strati della popolazione un crescente distacco dai regimi al potere e una rinascita del sentimento nazionale → scissione della Iugoslavia: Tito, sorretto dai comunisti orgogliosi del ruolo sostenuto nella liberazione del proprio Paese, pretende un’ampia autonomia → organizza una politica interna, fondata sulla struttura federale e l’autogestione economica e una politica estera fondata sull’equidistanza dai due blocchi.

STATI UNITI

1949: divisione di Berlino → RFT: occidente (capitale Bonn) e RDT: oriente (capitale Pankow) → patto Atlantico: l’alleanza occidentale si amplia dal terreno economico a quello politico-militare (l’aggressione ad uno dei Paesi membri, avrebbe provocato la risposta degli alleati) → 1950: creazione della NATO (organizzazione militare multinazionale) → politica del Roll Back: alla minaccia comunista si doveva rispondere con una più esplicita strategia offensiva, anche attraverso l’utilizzo di armi nucleari.

MOTIVI DELLA DISTENSIONE (anni ‘50-’60)

  1. Destalinizzazione: dopo la morte di Stalin, il nuovo segretario comunista Kruciov abbandona la concezione staliniana di un mondo necessariamente diviso in due blocchi contrapposti.
  2. Nasce la consapevolezza del fatto che l’URSS possiede non solo le armi nucleari, ma anche i missili capaci di lanciarle sugli USA, i quali avevano perso l’invulnerabilità dell’Atomica.

1956: il processo di distensione sembra subire una battuta d’arresto quando iniziano a manifestarsi con forza il malcontento per il disagio economico e le aspirazioni di libertà e autonomia nei confronti dell’URSS → all’indomani della crisi del’56 le relazioni tra est e ovest si ammorbidiscono, sebbene a capo delle due superpotenze ci siano due uomini fermamente intenzionati ad affermare l’egemonia dei rispettivi paesi: Kennedy e Kruciov.

Crisi di Berlino (1961): rifiutata la proposta di Kruciv di risolvere una volta per tutte la questione tedesca con un trattato di pace che sancisse la definitiva divisione della Germania in due parti, il capo di stato sovietico diede l’ordine di costruire un muro che tagliasse fisicamente in due la Germania.

Crisi di Cuba: dopo la vittoria riportata a Cuba da Fidel Castro, gli USA, che tentarono di minare il nuovo regime chiudendo il mercato americano all’importazione di zucchero cubano, organizzano uno sbarco nella Baia dei Porci di militari anticastristi → il tentativo fallisce e Fidel ottenne dall’URSS l’installazione a Cuba di missili nucleari sovietici → 1962: Kennedy ordina il blocco economico di Cuba → Kruciov ordina il ritiro dei missili, ottenendo, in cambio, il riconoscimento dell’indipendenza di Cuba.

1969: la reciproca disposizione al dialogo si fece via via più concreta, grazie alla politica estera intrapresa dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Nixon e dal presidente sovietico Breznev → 1972: accordi di Mosca (limitavano il numero di missili nucleari che i due paesi potevano possedere) → 1975: accordi di Helsinki (confermavano la situazione territoriale creata dopo la seconda guerra mondiale e impegnavano i paesi aderenti agli accordi alla risoluzione pacifica delle questioni internazionali.

LE DATE IMPORTANTI

1946

L’URSS stabilizza il suo predominio nell’Europa orientale;

1949

Scissione della Iugoslavia di Tito; Patto atlantico;

1950

Creazione della NATO;

1955

Patto di Varsavia;

1961

Crisi di Berlino;

1962

Crisi di Cuba;

1972

Accordi di mosca;

1975

Accordi di Helsinki.


L’ITALIA DAL 1945 AL 1968

L’Italia del dopoguerra presenta una situazione materiale critica e risulta fortemente divisa fra centro-nord (la componente fascista è ancora molto forte) e sud (il ruolo dei gruppi dominanti conservatori, già compromessi con il fascismo, è predominante) → la collocazione internazionale dell’Italia è negativa: gli alleati rifiutano le sue richieste di aiuti economici.

I PARTITI

Sinistra:

si proponeva di giungere ad un regime democratico attraverso la limitazione del potere dei monopoli e l’eliminazione della grande proprietà terriera.

Partito socialista (PSIUP)

Partito Comunista (PCI)

Togliatti si era proposto di rendere il PC un partito unico, saldamente radicato nella società italiana, a larga base operaia e contadina, ma aperto ai ceti medi → l’obiettivo del nuovo PCI non doveva essere una nuova rivoluzione proletaria, ma una democrazia progressista → la rivoluzione non era possibile perchè gli alleati non l’avrebbero permessa e Stalin non sarebbe intervenuto a causa dei patti di Yalta → le priorità erano l’unità nazionale e la creazione di un PCI parlamentare.

Partito d’azione

Rigorosamente antidemocratico → la sua eterogeneità impedsce la formazione di una base di massa e ne provoca il rapido scioglimento (1947).

Centro: si può riassumere in un unico grande partito:

Democrazia Cristiana (DC)

Partito interclassista che si ispira al cattolicesimo e difende l’impresa privata → diventa il baluardo dei ceti medi contro la sinistra e può contare sull’appoggio del Papa (Pio XII)

Partito Liberale (PLI)

Tenta di presentarsi come il punto di riferimento dei ceti imprenditoriali, possidenti e professionali, proponendo un programma di conservazione sociale e di difesa dei principi liberisti in economia.

Destra: dopo la caduta del Fascismo appare ovviamente indebolita, ma non definitivamente sconfitta → si raccoglie nel movimento del Qualunquismo, un fenomeno transitorio, ma di grandi dimensioni.

IL GOVERNO PARRI

1945: Parri, leader del Partito d’Azione viene eletto capo del governo → situazione di emergenza (inflazione e disoccupazione) → opera di rinnovamento del vecchio stato → disarmo delle formazioni partigiane e controllo dell’ordine pubblico (sanguinosi episodi di rappresaglia e di giustizia sommaria) → 1945: Parri si dimette in seguito al ritiro della fiducia da parte dei liberali → 1946: referendum per decidere l’orientamento istituzionale del paese (Repubblica) e il primo partito della Costituente (DC).

LE ELEZIONI DEL 18 APRILE 1948

I rapporti tra la DC e le sinistre si inaspriscono e la coabitazione forzata nel governo della DC e delle sinistre si fa sempre più difficile → 1947: De Gasperi provoca la crisi, forma un ministero DC ed estromette le sinistre dal Governo → Mario Scelba, Ministro degli interni, riorganizza la polizia (reparti celeri) in funzione anticomunista iniziando una sistematica repressione di scioperanti e manifestanti → si allargano le coalizioni di governo a PSI, PRI, PLI → 18 aprile 1948: la DC vince le elezioni ottenendo il 48.5% dei voti.

DE GASPERI E IL CENTRISMO

Centrismo: pratica politica che consiste nel mantenere nella propria area di governo i partiti più moderati (PSDI, PRI, PLI), escludendo le frange estremiste (PCI e MSI) → attentato a Togliatti → movimento di protesta alimentato dalle tensioni sociali che l’occupazione della DC aveva suscitato negli ambienti di sinistra → repressione dalla polizia → rottura dell’unità sindacale ( CGIL: comunisti; CISL: cattolici; UIL: socialdemocratici e repubblicani).

Politica estera

L’Italia diventa fedele alleato degli USA → opposizione delle sinistre, convinte che questa scelta riducesse drasticamente la possibilità di una azione autonoma dell’Italia nel quadro delle relazioni internazionali.

Politica interna

1950: Riforma agraria (Antonio Segni) → indebolimento della grande proprietà terriera, a vantaggio, però, di gruppi di potere industriali e finanziari → cassa per il Mezzogiorno: ente pubblico che realizza un piano di interventi sull’arretrata economia delle regioni meridionali → 1953: Riforma elettorale: legge che assegnava il 65% dei seggi della Camera al partito, o al gruppo di partiti, che avessero raggiunto il 50% più uno dei voti.

IL GOVERNO FANFANI

Gli anni della seconda legislatura repubblicana (1953-1958) sono anni di instabilità governativa, nei quali si succedono 6 ministeri → potenziamento delle attività e delle aziende statali: l’ENI (affidato a Mattei) e l’IRI → 1960: Fanfani diventa capo del Governo e grazie all’astensione del PSI forma una coalizione di centro-sinistra tra DC, PSDI e PRI → tentativo di stabilizzazione: inserimento del PSI nell’area di governo ed emarginazione del PCI.

Politica interna (1962-1963)

Nazionalizzazione dell’industria elettrica e nascita di un nuovo organismo pubblico, l’ENEL Riforma urbana (per allievare la massiccia migrazione verso il nord ) → Riforma della scuola media inferiore (obbligo fino ai 14 anni).

IL GOVERNO MORO

1963: elezioni nazionali (la DC perde molti voti mentre il PCI ne guadagna) → ricostituzione del centro-sinistra → Moro forma un Governo di centro sinistra con l’inserimento a tutti gli effetti del PSI → centro-sinistra senza riforme: l’azione del governo si indirizza verso misure tese a frenare i consumi e a controllare l’inflazione con la sollecitazione agli investimenti.


L’ITALIA DAL 1968 AD OGGI

IL SESSANTOTTO

La società civile divenne più variegata e manifestò esigenze di ammodernamento del sistema politico e dell’amministrazione pubblica, di maggiore giustizia sociale e di ampliamento delle libertà civili: il distacco tra società civile e società politica fu alla radice delle laceranti tensioni che percorsero il paese tra il ’68 e la fine degli anni ’70 → le agitazioni studentesche non rappresentano soltanto l’espressione del malcontento dei giovani per i ritardi del sistema universitario e per l’insicurezza degli sbocchi occupazionali: si tratta invece di una radicale contestazione generazionale e politica, che rigetta i valori familiari tradizionali, critica la democrazia formale, nel nome di una partecipazione diretta ai processi decisionali, respinge la prassi dei Partiti di sinistra come autoritaria e antirivoluzionaria, si oppone ai modelli della società consumistica che non sanno risolvere i problemi della sperequazione sociale e accentuano l’isolamento degli individui → il Sessantotto si conclude con una sconfitta perché il movimento non riesce a passare da una critica corrosiva ad una proposta concreta di alternativa alla modernità capitalistica e non riesce a creare una controcultura capace di un profondo cambiamento v tuttavia il movimento del Sessantotto ha contributo all’ingresso nella scena politica di nuovi soggetti e ha consentito di porre sul tappeto la necessità di un’azione riformatrice in vari campi del diritto civile → la polizia del regime DC usa la violenza in modo indiscriminato e in un clima di contestazione, che non ha alla base un profondo ideale pacifista, bensì una tradizione rivoluzionaria, è ovvio che alla violenza si risponda con la violenza: al movimento mancarono le opportunità oggettive.

L’AUTUNNO CALDO

Vari elementi concorrono in quegli anni ad accrescere la tensione nelle fabbriche:

– l’intensificazione dei ritmi di lavoro;

– lo sfruttamento della manodopera operaia;

– la compressione salariale;

– i costi sociali provocati dall’espansione disordinata delle città, carenti di alloggi, servizi sociali,   infrastrutture e scuole;

– la trasformazione della composizione della classe operaia, nelle quali si era notevolmente indebolita la   componente dei lavoratori qualificati.

Nel 1969,in occasione dei rinnovi contrattuali, le lotte operaie assumono un alto livello di combattività e si propongono un ventaglio di obbiettivi assai ampio:

– miglioramenti salariali;

– condizionamento del potere padronale con la creazione di organi rappresentativi delle assemblee   operaie, da affiancare alle tradizionali strutture sindacali.

Si susseguirono scioperi improvvisi, picchettaggi di massa fuori dalle fabbriche, manifestazioni e cortei all’interno dei luoghi di lavoro, appoggiate da gruppi rivoluzionari extraparlamentari, sorti dalla matrice del movimento studentesco e militanti del PCI (Potere operaio, Lotta Continua, Manifesto) → le tre centrali sindacali, alla fine del 1969, firmano un nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici, che comprendeva aumenti salariali uguali per tutti e la settimana di 40 ore → 1970: il Sindacato ottiene lo Statuto dei Lavoratori.

1972: si forma la federazione unitaria tra CGIL, CISL e UIL → in seguito al prestigio guadagnato al termine dell’autunno caldo, i sindacati riuscirono a sconfinare dal terreno sindacale a quello politico, ottenendo alcuni risultati significativi (liberalizzazione degli accessi universitari, approvazione della legge sul divorzio).

GLI ANNI SETTANTA

Inflazione → il Governo ricorre a misure deflattive (provvedimenti fiscali per frenare i consumi, erosione dei salari reali) → nel vissuto collettivo, questa fase viene considerata un intermezzo oscuro e inquietante della storia italiana → strategia della tensione: soluzione autoritaria, fondata su una serie di provocazioni e attentati riconducibili ad una matrice di estrema destra (strage di Piazza Fontana) → terrorismo nero: serie di attentati, miranti a seminare il panico tra la popolazione.

IL TERRORISMO

Terrorismo rosso: il PCI aveva tradito la causa della rivoluzione e bisognava quindi passare sul terreno della violenza e della lotta armata condotta nella clandestinità → Brigate Rosse (create da Renato Curcio): nel 1976 passano alle azioni sanguinose, con una sequela di brutali ferimenti e omicidi a sangue freddo → illegalità di massa: forme di lotta sociale (occupazione di case, espropri proletari ai danni di negozi e supermarket, manifestazioni di massa) contrastate violentemente e terroristicamente dai reparti celeri della polizia di Stato → 1977: ripresa in forme esasperate e radicalizzate del movimento studentesco e giovanile → l’azione repressiva dello Stato di fronte agli opposti estremismi restò a lungo debole e incerta, fino a quando il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa non fu chiamato a dirigere le operazioni: egli riuscì a smantellare le Brigate Rosse senza però poter evitare il sequestro e l’omicidio dell’allora presidente della DC Aldo Moro.

LA SOLIDARIETA’ NAZIONALE

Si va delineando in questi anni un progressivo spostamento a sinistra del paese, da cui traggono vantaggio soprattutto i comunisti che avevano combattuto il terrorismo → 1976: elezioni politiche (DC: 38,7%; PCI: 34,4%; PSI: 9,6%) → la sconfitta di DC e PSI provoca un sommovimento ai vertici dei partiti → tra le file del PCI si delinea una nuova linea politica, elaborata soprattutto dal nuovo segretario Enrico Berlinguer, uomo di profonda onestà morale e intellettuale, misurato e non retorico: egli voleva impedire che una spaccatura tra DC e PCI portasse ad uno sbocco autoritario e che si creasse una collaborazione tra centro e destra → compromesso storico (comunisti, socialisti e cattolici) → governo monocolore presieduto da Andreotti 1978: i comunisti chiedono di entrare a pieno titolo nel Governo, ma la richiesta viene rifiutata a causa delle resistenze dei settori moderati della DC e degli USA (Carter) → rapimento e uccisione di Moro.

GLI ANNI OTTANTA

In questi anni l’Italia conosce un periodo di prosperità e di crescita economica a spese di un forte indebolimento dei sindacati e a favore di un rafforzamento della posizione degli imprenditori → 1987: elezioni politiche che mostrano il declino del PCI, dovuto alla mancanza di un capo carismatico e all’assenza di una credibile proposta strategica alternativa, e una lenta ma progressiva crescita del PSI → Occhetto avvia una risoluta svolta che si concretizzerà nel congresso di Rimini del 1991 con la rifondazione del PCI nelle vesti di un Partito Democratico Della Sinistra (PDS) → PSI: incrementa i suoi voti e costituisce con la DC una serie di governi di centro-sinistra → Craxi diventa Presidente del Consiglio → 1980-1990: si susseguono Governi presieduti da socialisti e democristiani → partitocrazia: influenza crescente dei Partiti e delle loro segreterie nella gestione delle amministrazioni pubbliche → marcato distacco tra opinione pubblica e classe politica, considerata la principale responsabile dell’inefficienza dello Stato → crisi di credibilità dei partiti accaompagnata da una serie di avvenimenti destabilizzanti:

– la nascita dei Sindacati Autonomi Corporativi (COBAS) in contrasto con i Sindacati confederali;

– lo sviluppo della Lega Nord.

– la crescita smodata della P2, un’organizzazione massonica.

VERSO LA SECONDA REPUBBLICA

1992: elezioni nazionali : dopo lunghe schermaglie e patteggiamenti tra i partiti, Presidente del Consiglio viene eletto Amato → 1993: formazione di un governo di tecnici, presieduto da Ciampi → crisi della partitocrazia, divenuta dirompente con la scoperta di una serie di finanziamenti illeciti ai partiti di governo → 1994: Ciampi si dimette, le camere vengono sciolte e si preparano le nuove consultazioni elettorali → sistema maggioritario: i partiti si coalizzano in grandi cartelli elettorali (Progressisti e Polo delle Libertà) → elezioni nazionali vinte dal Polo: presidente del consiglio è Berlusconi, alla guida di una maggioranza eterogenea, che si rivela ben presto fragile, costringendolo alle dimissioni → governo tecnico di Dini.

7 Commenti

  1. Lilì

    Mitici, mi avete appena salvato la maturità

    Rispondi
  2. Gabriele

    Non per essere pignolo..l’Austria non avrebbe mai annesso la Turchia …ma la Bosnia scusi per il mio intervento

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  3. ALIOU

    Perfetto lavoro vi ringraziamo tantissimo

    Rispondi
  4. Daniel

    Ottimo e pratico per ripassare la storia

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  5. Dam

    Trovo questa sintesi davvero utile, apprezzo molto la schematizzazione!

    Rispondi
  6. Elena

    In questo sito ho trovato spiegazioni molto uliti, precise e comprensibili. Grazie

    Rispondi
  7. Anonimo

    È stato molto utile, è bello questo sito.

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