Subito una domanda, peraltro molto di attualità.
Supponiamo di dover prendere un finanziamento e di sapere in anticipo quale sarà l’andamento del tasso variabile per tutta la durata del prestito (ad es. 180 rate mensili: 15 anni).
In altre parole, sappiamo con certezza che l’andamento futuro del tasso variabile sarà quello rappresentato nel grafico seguente, nel quale abbiamo inserito anche il tasso fisso che la banca ci propone in alternativa al variabile.
La domanda è molto semplice: avendo queste informazioni, che tipo di mutuo è più conveniente prendere per comprare casa (o per qualsiasi altra nostra necessità)? Un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile?
Guardando il grafico verrebbe da dire, senza esitazione, che la scelta cadrebbe sicuramente sul più tranquillo mutuo a tasso fisso.
Ciò perché, come indicato nel grafico, il tasso variabile, partendo dal 4%, raggiungerebbe la grandezza del tasso fisso (5,5%) già alla 45esima rata, per poi crescere costantemente fino ad arrivare alla conclusione del prestito ad un livello (11,20%) che è quasi 3 volte il valore di partenza.
In una situazione del genere quindi non c’è niente di strano se una famiglia optasse per il lineare tasso fisso (del 5,5%), presumendo di risparmiare così molti soldi sugli interessi del finanziamento acceso.
Eppure questa scelta sarebbe sbagliata, perché come dimostrato al nostro articolo si risparmia di più scegliendo il tasso variabile. Pertanto, con i tassi di interesse del nostro grafico, sarebbe stato più conveniente il mutuo a tasso variabile.
Quanto sopra per il semplice motivo che un conto è pagare gli interessi all’inizio del mutuo (quando questi sono elevati perché calcolati su un debito quasi intonso) ed un conto pagarli alla fine, dopo metà durata del finanziamento, su un debito residuo molto più basso (perché nel frattempo il capitale è stato in gran parte rimborsato).
Quello descritto è un esempio limite, controintuitivo, di convenienza del tasso variabile. A dimostrare, se ci fosse bisogno, che la scelta tra tasso fisso e variabile non è così semplice come potrebbe apparire a prima vista.
Proprio per aiutare i lettori di Studiamo.it a decidere in modo conveniente tra mutui a tasso fisso ed a tasso variabile, allo stesso articolo sopra citato trovate un programma in excel gratuito che vi aiuta in questa importantissima scelta di vita.
Basta inserire nel programma i dati dei 2 mutui alternativi (a tasso fisso ed a tasso variabile) e poi “stressare” il mutuo variabile con diverse stime previsionali dei tassi che potranno verificarsi in futuro.
Il programma indica per ciascuna situazione previsionale la convenienza verso l’una o l’altra alternativa (attraverso il calcolo del TIR – Tasso Interno di Rendimento), fornendo anche molte altre informazioni, come ad es. il tasso effettivo del prestito che tiene conto delle spese.
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