Unione Europea senza segreti
Una breve guida per conoscere l’Unione Europea, perché ormai non se ne può fare a meno

da | 23 Apr 2022 | Diritto pubblico privato ed internazionale | 0 commenti

I Provvedimenti dell’UE

Gli Atti emanati dagli Organi dell’UE

Nella finestra che segue una panoramica dei Atti normativi emanati dall’UE.

Gli Atti dell’Unione Europea

Gli Atti dell’UE sono così classificabili:

vincolanti per i paesi membri

  • Regolamenti
  • Decisioni
  • Direttive

facoltativi per i paesi membri

  • Raccomandazioni
  • Pareri

Vediamoli singolarmente per capire le differenze tra di loro.

I Regolamenti

Sono atti contenenti norme generali ed astratte direttamente applicabili negli Stati membri.

I Regolamenti entrano in vigore semplicemente con la loro pubblicazione e sono obbligatori per tutti coloro – individui e imprese – che operano all’interno dei Paesi UE.

Non necessitano quindi di una legge interna di recepimento.

Questi atti vanno a sostituire eventuali norme contrastanti di diritto interno (effetto di sostituzione), ma possono anche prevedere il divieto di derogare successivamente ad essi mediante leggi interne (effetto di opposizione).

Le Decisioni

Sono atti contenenti norme individuali e concrete destinate a singoli stati membri oppure a soggetti privati ivi operanti (a volte definiti come categoria, per es. le imprese del settore tessile).

Sono anch’esse direttamente applicabili e vincolanti, ma solo per i destinatari indicati.

Non necessitano quindi di una legge interna di recepimento.

Le Decisioni non entrano in vigore con la pubblicazione, ma con la loro notifica ai destinatari – Stati, individui e imprese – che operano all’interno dei Paesi UE.

A parte la distinzione riguardo la portata delle norme (non più generale ed astratta, ma individuale e concreta), le Decisioni sono legalmente simili ai Regolamenti.

Le Direttive

Sono gli atti più peculiari dell’Unione Europea, perché fissano i risultati che i singoli Stati sono obbligati a raggiungere, lasciando però alla loro discrezionalità la scelta della forma e dei mezzi con cui raggiungerli.

Tale caratteristica delle Direttive, per cui sono fissati gli obiettivi salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma ed ai mezzi per realizzarli, trova giustificazione nel fatto che le profonde diversità dei singoli paesi UE impongono spesso agli stessi strade diverse e personalizzate per arrivare al medesimo risultato, ovvero allo scopo della Direttiva.

Sono necessarie norme applicative interne della Direttiva, perché questa, pur essendo direttamente applicabile nell’ordinamento degli Stati membri, è per definizione incompleta (imponendo un obbligo di risultato senza prevederne le modalità) e richiede pertanto, in ogni caso, l’emanazione di un atto interno di esecuzione (o di recepimento).

Raccomandazioni e Pareri

Nessuno di questi due atti è vincolante per i destinatari.

La Raccomandazione è una mera esortazione volta a sollecitare (o a far cessare) un dato comportamento ritenuto contrario agli interessi dei paesi membri.

Non produce quindi alcun effetto giuridico ad eccezione della “liceità” dell’eventuale violazione di Accordi internazionali in essere per effetto dell’esecuzione della Raccomandazione stessa.

Il Parere è un provvedimento con cui l’organo comunitario che lo emette manifesta il suo punto di vista su una certa questione.

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