L’Euro, la moneta unica europea
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L’Euro
La valuta Euro è entrata materialmente in circolazione il 1° gennaio 2002 in 12 paesi: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Al momento della sua adozione, rimasero fuori solo Regno Unito, Svezia e Danimarca, per loro scelta ed in virtù di una clausola particolare di esonero (molto criticata).
Successivamente è stata adottata anche da Slovenia, Cipro, Malta, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania, portando a 19 (dei 27 attuali paesi membri dell’UE) le nazioni dell’ “Area Euro” o “Eurozona”. Rimangono quindi fuori dall’Euro solo 8 paesi UE: Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria.
Ai paesi dell’UE che hanno adottato l’Euro si sono aggiunti anche 6 paesi terzi (non UE): Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco, San Marino, Montenegro e Kosovo.
Nella seguente cartina trovate in azzurro i Paesi UE che utilizzano l’Euro come moneta interna, in giallo i Paesi UE che non l’hanno invece adottata e, infine, in verde i Paesi terzi che hanno scelto l’Euro (pur non essendo membri dell’Unione), cioè i 4 micro-Stati di Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco e San Marino, più Montenegro e Kosovo.
I tassi di cambio tra le diverse valute nazionali e l’Euro sono stati cristallizzati dal Consiglio europeo in base ai valori sul mercato al 31 dicembre 1998.
È stato il Trattato di Maastricht a tracciare il lungo cammino verso l’Euro. Quest’ultimo prevedeva (e prevede ancora per i nuovi paesi membri) il rispetto di alcuni parametri (detti “di Maastricht” e relativi al deficit, al debito pubblico, all’inflazione, ecc…) quale prerequisito per l’adozione dell’Euro. Tuttavia, al momento decisivo, la valutazione dei risultati è stata di manica larga, permettendo quindi l’ingresso nell’area UE anche ai quei paesi, come l’Italia, il Belgio e soprattutto la Grecia, che non avevano rispettato (parzialmente i primi e totalmente la Grecia) gli obiettivi di Maastricht.
Si può affermare senza ombra di dubbio che l’Euro costituisce il più grande successo dell’Unione Europea.
La facilità di scambi all’interno dell’Unione, per la cui realizzazione è appunto nata l’UE, è adesso ancora più concreta e visibile. Tutti i cittadini di “Eurolandia” hanno tratto benefici dalla moneta unica se non altro per la comparabilità dei prezzi. Inoltre, l’aumentata concorrenza ha portato ad una parziale riduzione del differenziale dei prezzi per gli stessi prodotti nei diversi paesi.
Sicuramente l’Euro ha giovato al mercato dei capitali, i cui flussi e trasferimenti da uno Stato all’altro non sono più soggetti all’incerta variabile del tasso di cambio, potendo pertanto indirizzarsi più agevolmente verso i rendimenti migliori. Anche i piani commerciali delle Istituzioni UE possono ora essere espressi nella moneta unica, evitando così i precedenti problemi dovuti al diverso andamento dei cambi delle divise nazionali.
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