In questo articolo vogliamo spiegare come si valuta il rendimento di un investimento ed anche come scegliere il più redditizio tra diversi investimenti.
Partiamo dal primo passo: quando ci troviamo di fronte ad una proposta di investimento, quello che dobbiamo fare subito è sviluppare l’investimento in un flusso di cassa in entrata (col segno +) ed in uscita (col segno –).
Per capirci, facciamo il seguente esempio:
vogliamo valutare se investire 5.000 euro in un titolo che paghiamo per intero il 15/2/2026 e che poi ci garantirà l’incasso di 10 euro mensili per 12 mesi più il rimborso del capitale investito al 12° mese (cioè il 15/2/2027, in concomitanza con l’ultimo incasso), mese in cui prenderemo 5.010 euro, ovvero gli interessi del mese più il rimborso dell’investimento iniziale.
Quanto ci rende questo titolo (anche per confrontare l’investimento con altri titoli)?
Sviluppiamo quindi il flusso di cassa, avendo cura di inserire il segno meno per i pagamenti (in questo caso solo quello iniziale) ed il segno più per gli incassi:
15/02/2026 |
– 5.000 |
15/03/2026 |
10 |
15/04/2026 |
10 |
15/05/2026 |
10 |
15/06/2026 |
10 |
15/07/2026 |
10 |
15/08/2026 |
10 |
15/09/2026 |
10 |
15/10/2026 |
10 |
15/11/2026 |
10 |
15/12/2026 |
10 |
15/01/2027 |
10 |
15/02/2027 |
5.010 |
Come potete facilmente calcolare, alla fine andrò ad incassare 5.120 euro su 5.000 euro di pagamento iniziale.
Ma qual è il tasso di rendimento?
Per saperlo, senza usare formule complicate, basta aprire un file excel, riportare le 2 colonne del flusso di cassa, e digitare in qualsiasi cella la seguente formula:
=TIR.X(cella iniziale importo prima riga: cella finale importo ultima riga; cella iniziale data prima riga: cella finale data ultima riga)
Dove al posto del corsivo vanno le celle (cioè lettera della colonna e numero della riga) in cui sono riportati i dati indicati dal corsivo stesso.
Ad esempio se si inseriscono i dati a partire dalla cella A1, la formula dell’esempio sarà: =TIR.X(B1:B13;A1:A13)
Se facciamo quanto spiegato, otteniamo come risultato il tasso di rendimento del 2,4%, dopo aver trasformato la cella in percentuale con un decimale.
L’investimento sopra esemplificato, relativo ad un titolo ipotetico, ci darà un rendimento del 2,4%.
Adesso facciamo un passo in più e vediamo come scegliere l’investimento più redditizio tra varie alternative di investimento.
Infatti, non è buona cosa calcolare la somma incassata (a parità di somma investita) per decidere qual è l’investimento che mi assicura più redditività. Anzi, se mi limito a sommare gli incassi potrei sbagliare clamorosamente.
Il trucco è sempre quello di trasformare i vari investimenti alternativi in flussi di cassa e calcolare, come nell’esempio visto sopra, il tasso di rendimento di ciascuno degli investimenti.
Ad esempio, poniamo che vogliamo scegliere il più redditizio tra i seguenti 3 investimenti:
- Investimento A – pago il 1° gennaio 2025 euro 10.000 ed incasso semestralmente euro 200 per 20 periodi, con la restituzione della somma investita inizialmente (10.000 euro) in occasione dell’ultimo periodo di incasso.
- Investimento B – pago il 1° gennaio 2025 euro 10.000 ed incasso il 1° gennaio 2034 euro 14.150 (10.000 di restituzione capitale e 4.150 di interessi).
- Investimento C – pago il 1° gennaio 2025 euro 2.000, pago il 1° luglio 2025 euro 3.000 e pago ancora il 1° gennaio 2026 euro 5.000 e poi incasso euro 500 per 4 semestri consecutivi a partire dal 1° gennaio 2029 (quindi fino al 1° luglio 2030), per poi incassare euro 10.300 il 1° gennaio 2031.
Se ci limitassimo a sommare gli incassi a parità di investimento (euro 10.000 per tutte e 3 gli investimenti), ci sembrerebbe più redditizio l’investimento B, per il quale incasseremmo euro 14.150 compresa la restituzione del capitale inizialmente investito (gli altri ci darebbero invece un incasso complessivo di euro 14.000 quello A e di soli euro 12.300 quello C).
Ma le cose non stanno così e lo capiamo sviluppando i flussi di cassa dei 3 investimenti alternativi e calcolando per ciascuno il tasso di rendimento con la formula vista sopra:
Investimento A |
Investimento B |
Investimento C |
|
01/01/2025 |
– 10.000 |
– 10.000 |
– 2.000 |
01/07/2025 |
200 |
|
– 3.000 |
01/01/2026 |
200 |
|
– 5.000 |
01/07/2026 |
200 |
|
|
01/01/2027 |
200 |
|
|
01/07/2027 |
200 |
|
|
01/01/2028 |
200 |
|
|
01/07/2028 |
200 |
|
|
01/01/2029 |
200 |
|
500 |
01/07/2029 |
200 |
|
500 |
01/01/2030 |
200 |
|
500 |
01/07/2030 |
200 |
|
500 |
01/01/2031 |
200 |
|
10.300 |
01/07/2031 |
200 |
|
|
01/01/2032 |
200 |
|
|
01/07/2032 |
200 |
|
|
01/01/2033 |
200 |
|
|
01/07/2033 |
200 |
|
|
01/01/2034 |
200 |
14.150 |
|
01/07/2034 |
200 |
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|
01/01/2035 |
10.200 |
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Totale incassato |
14.000 |
14.150 |
12.300 |
Tasso di rendimento |
4,0% |
3,9% |
4,1% |
Come si può vedere, giungiamo a conclusioni completamente diverse da quelle raggiunte con la semplice somma delle somme incassate.
Infatti, l’investimento più vantaggioso è l’investimento C !!!
A beneficio degli interessati, questo succede perché non si considera il tempo, che è una variabile con un suo costo: prima incasso e più il rendimento cresce (e vicecersa per i pagamenti).
Buone valutazioni 🙂
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